È facile credere a tutto quello che i giornali e i media ci raccontano, ma non sempre quello che leggiamo o vediamo è vero dal punto di vista scientifico. Per questo è importante SEMPRE controllare la fonte delle notizie che ci arrivano e capire se quest’ultima sia attendibile o meno.
Sul mondo marino di falsi miti e leggende metropolitane ce ne sono purtroppo un’infinità… da qui l’idea di scrivere questo rapido articolo, primo di una serie, con il quale iniziare a portare a galla un po’ di verità “inaspettate” sul mondo marino!
Senza dilungarmi oltre, vi auguro buona lettura!
1) IL PADRE DI NEMO AVREBBE DOVUTO CAMBIARE SESSO ALLA MORTE DELLA SUA COMPAGNA!
Tutti quanti abbiamo almeno una volta visto il famoso cartone animato “Alla ricerca di Nemo” e tutti quanti, di conseguenza, sappiamo che il protagonista è un piccolo e simpatico pesce pagliaccio. Bene, il motivo principale per cui i pesci pagliaccio sono famosi è la simbiosi che hanno con alcune specie di anemoni, ma un altro aspetto interessante di questi pesci, meno noto ai più, riguarda la loro sessualità. Sono, infatti, ermafroditi proterandrici: tutti nascono maschi e solo da adulti diventare femmine. Questo però non si verifica necessariamente in tutti gli individui e dipende molto dall’esperienza sociale. I pesci pagliaccio sono, infatti, animali che vivono in branco dove in genere è la femmina più anziana a comandare, seguita nella gerarchia dal maschio con cui si riproduce. Quando viene a mancare la femmina dominante di un gruppo, il maschio più anziano del gruppo prende il suo posto, matura di conseguenza l’apparato genitale femminile e si accoppia con il secondo maschio più anziano del branco. Nel cartone, quindi, alla morte della mamma del piccolo Nemo, il papà avrebbe dovuto cambiare sesso e, dato che Nemo era apparentemente l’unico pesce pagliaccio nelle vicinanze, si sarebbe dovuto accoppiare proprio con suo figlio!
2) NON FERMARSI MAI ALL'APPARENZA!
Quello che vedete in foto è un pesce blob (Psychrolutes marcidus). Nel 2013 è stato reputato la creatura più brutta al mondo ed è diventato così la mascotte della Ugly Animal Preservation Society. È stato scoperto solo poco dopo che in realtà questo suo “molle” aspetto non è quello naturale ma che dipende da un danno da decompressione. Psychrolutes marcidus, infatti, è un pesce abissale che vive a profondità elevate e che non si avventura mai al di sopra dei 200-300 metri, a meno che uno scienziato o un pescatore non lo costringa! Il suo corpo è fatto per sopportare elevate pressioni e quando l’animale viene sottratto dal suo habitat naturale si trasforma nella massa informe ormai tanto famosa.
3) GLI SQUALI POSSONO DAVVERO PERCEPIRE UNA GOCCIA DI SANGUE A CHILOMETRI DI DISTANZA?
Alcune persone, non si sa bene con quale qualifica, hanno diffuso sul web la voce secondo cui gli squali, con il loro sviluppatissimo olfatto, abbiano la capacità di percepire una concentrazione di sangue equivalente a una goccia diluita in una piscina olimpionica e che l’odore del sangue scateni il loro istinto predatorio. Per questo motivo è consigliato alle donne di non entrare in acqua nel periodo delle mestruazioni. Beh, su una cosa (almeno) queste persone hanno ragione: l’olfatto degli squali è molto sviluppato e ciò gli permette di individuare una preda che sanguina anche a distanze notevoli. Tutto il resto però è falso ed è utile solo a incrementare la paura esagerata che le persone hanno nei confronti di queste incredibili creature marine. Infatti, l’uomo non rientra nella dieta di questi pesci e dunque anche nell’ipotetica situazione in cui uno squalo percepisca l’odore del sangue di un essere umano questo non scatenerà alcun attacco. Solo in pochissimi casi gli attacchi all’uomo sono letali e anzi, non si esagera affatto affermando che sono molti di più gli squali che muoiono a causa dell’uomo che viceversa!
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4) ANCHE LE FEMMINE DI DELFINO HANNO UN CLITORIDE!
Come i bonobo e gli esseri umani, anche i delfini non si accoppiano solamente nei periodi in cui le femmine sono fertili ma lo fanno tutto l’anno. Diversi studi hanno suggerito come il sesso in questi mammiferi giochi un ruolo importante nel legame sociale tra i membri del branco. È nata quindi l’idea tra i ricercatori di cercare la presenza di eventuali similitudini tra la sessualità nelle donne e quella delle femmine di delfino per rispondere alla domanda: “Anche le femmine di delfino fanno sesso per piacere e non solo per dovere riproduttivo?”. Uno studio presentato in occasione dell’evento Experimental Biology del 2019 ha esaminato nel dettaglio la conformazione anatomica del clitoride di 11 femmine di tursiope (Tursiops truncatus) morte per cause naturali, sfruttando anche tecnologie come la tomografia assiale computerizzata (TAC) per ottenere immagini tridimensionali : è stato scoperto in questo modo che le femmine di delfino hanno un clitoride molto sviluppato, potenzialmente erettile e ricco di terminazioni nervose che lo rendono molto sensibile, proprio come quello delle donne. Inoltre, nei delfini questo organo è posizionato all’ingresso della vagina mentre nelle donne è completamente esterno.
Per questo si pensa che durante l’accoppiamento questo organo, a diretto contatto con il pene, possa essere più facilmente stimolato. Tuttavia, servono ulteriori studi per confermare ciò e comprendere se effettivamente il sesso possa procurare piacere alle femmine di questi cetacei.
5) LA POSIDONIA OCEANICA NON È UN'ALGA!
La Posidonia oceanica, comunemente chiamata posidonia, è una pianta acquatica (E NON UN’ALGA!!!) e rappresenta una delle più importanti fanerogame marine. Ha, infatti, un fusto, delle radici e delle foglie e nel periodo autunnale, quando le condizioni ambientali sono favorevoli, fiorisce! È endemica del mar Mediterraneo, dove forma estese praterie lungo costa, e rappresenta uno dei maggiori produttori di ossigeno e di sostanza organiche: per questo motivo viene paragonata alle foreste tropicali!
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